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Aldo Brovarone
Nato nella florida zona dell’industria tessile biellese, Aldo Brovarone venne avviato dalla famiglia verso studi tecnico-commerciali che non concluse, a causa della guerra e della scarsa propensione personale a quel tipo di professione. Dopo il conflitto lavorò per qualche tempo, come disegnatore, in un’azienda di frigoriferi.
La sua passione era, però, l’automobile e riuscì a mostrare alcuni disegni a Piero Dusio, in procinto di partire per l’Argentina, ove aveva fondato la Autoar (Automotores Argentinos), prima casa automobilistica di quel Paese. I progetti piacquero e Brovarone venne immediatamente assunto ed imbarcato per il Sudamerica.
Il primo incarico dell’aspirante designer – o, come era definito all’epoca, “figurinista” – fu quello di creare il dépliant pubblicitario della vettura Autoar prevista per il 1950, della quale neppure era stato imbastito il progetto. Le carrozzerie dei tre modelli Autoar, costruiti in quell’anno, vennero disegnate dallo stesso Brovarone, basandosi sul proprio bozzetto pubblicitario.
Nei primi mesi del 1953 venne richiamato in Italia da Dusio, come stilista della Cisitalia, ma l’azienda era ormai vicina al tracollo finanziario e chiuse i battenti nel novembre dello stesso anno. Nonostante la giovane età, i progetti di Brovarone avevano destato l’attenzione della Pininfarina, che lo accolse nel 1954 ed in cui svolse l’attività di disegnatore e capo dell’ufficio stile, dal 1974, fino al termine della carriera professionale.
La Dino 246 GT, capolavoro di Aldo Brovarone
Nei trentacinque anni alla Pininfarina, moltissimi sono i progetti firmati da Brovarone o ai quali ha collaborato, anche se viene ricordato soprattutto per aver creato la Dino 246 GT/GTS, considerata una delle più eleganti automobili di tutti i tempi.
Nel 1998 è ancora Brovarone a curare, per puro divertimento, prima il design della Fiat Dedica, poi della Stola Abarth Monotipo 98 e della S82 per conto della ditta Stola Group. L’amicizia con Alfredo Stola, dopo la nascita di Studiotorino, gli permette nel 2005 di esprimersi con due rivisitazioni di vetture Porsche quali Ruf RK Spyder e la sua versione coupé.