Alfa Romeo Giulia Sprint GTA 1600 – 1965

Alfa Romeo Giulia Sprint GTA 1600


Alfa Romeo Giulia Sprint GTA 1600 – 1965


Marca : Alfa Romeo
Modello : Giulia Sprint
Versione : GTA 1600 Stradale
Anno : 1965
Telaio N. : AR 105.02/A 613345
Motore N. : AR 00526/A S0166
Esemplari prodotti : 488
Designer : 
Carrozzeria : 
Progettista : 
Motore : 4 cilindri in linea
Cilindrata : 1.570 cc
Distribuzione : DOHC
Valvole Cilindro : 2
Alimentazione : 2 carb. Weber 45 DCOE/14
Potenza : 170 CV a 6.600 giri/min
Top speed Km/h : 185


Ultima Vendita: 2014 – Londra – RM Sotheby's – £ 123.200


La stagione sportiva del 1963 aveva registrato l'impressionante superiorità della “Giulia Ti Super”, sia nel nascente Challenge europeo Turismo, sia nelle varie competizioni riservate alle automobili da turismo derivate dalla serie. L'anno successivo le case concorrenti, con una spregiudicata interpretazione del regolamento, avevano schierato automobili che poco conservavano della produzione di serie, se non le forme esteriori.
Era il caso, ad esempio, della Ford Cortina sulla quale erano stati “trapiantati” il motore e le sospensioni appositamente realizzati dalla Lotus, trasformando la tranquilla berlina inglese, in un bolide da pista.

Per contrastare l'offensiva di Ford e BMW sulle piste europee, l'Alfa Romeo decise di sottoporre il problema alla neonata , diretta da Carlo Chiti.

La soluzione proposta dall'ing. Chiti fu di realizzare la nuova “derivata” sulla base della “Giulia Sprint GT”, mantenendo pressoché invariata l'estetica, adeguando la meccanica e, soprattutto, realizzando la carrozzeria in Peraluman 25, così da eliminare l'eccessiva pesantezza che costituiva il tallone di Achille della “Giulia Ti Super”. Nacque così l'Alfa Romeo Giulia Sprint GTA 1600.

L'unico impedimento serio era di ordine normativo e riguardava lo spazio per i posti posteriori che risultava inferiore di pochi centimetri al minimo previsto dal regolamento. L'espediente suggerito per aggirare l'ostacolo fu geniale: sarebbe bastato eliminare “ufficialmente” gli imbottiti sedili posteriori nelle “Giulia GT” di serie, sostituendoli con una piccola panchetta in plastica che consentisse di recuperare i centimetri mancanti, per poi fornire i “sedili veri” come optional.

L'idea di Chiti venne approvata dalla dirigenza Alfa Romeo e l'Autodelta iniziò la trasformazione dei prototipi negli ultimi mesi del 1964.



 

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