Auto Avio Costruzioni 815 – 1940 La prima Ferrari

Auto Avio 815


Auto Avio 815 – 1940


Marca : Auto Avio Costruzioni
Modello : 815
Anno : 1940
Telaio N. : 815-021
Motore N. : 815-021
Esemplari prodotti : 2
Carrozzeria : 
Progettista :
Motore : 8 cilindri in linea
Cilindrata : 1.496 cc
Distribuzione : OHV
Valvole Cilindro : 2
Alimentazione : 4 carb. Weber 30DR2
Potenza : 72 CVa 5.500 giri/min
Top speed Km/h : 175


A causa dei dissapori con il tecnico Wifredo Ricart, Enzo aveva sbattuto la porta e lasciato il Portello. Con una sostanziosa liquidazione era tornato a Modena, intenzionato a rimettere in piedi la sua Scuderia. Una clausola capestro del contratto firmato con l'Alfa gli impediva però di usare, per quattro anni, il nome Ferrari per qualsiasi attività automobilistica. Abilmente aveva aggirato il divieto fondando il 1°settembre 1939 la Auto Avio Costruzioni con lo scopo di realizzare piccoli motori a quattro cilindri contrapposti per gli aerei scuola della Regia Aeronautica.

Ascari e Rangoni chiesero a Enzo Ferrari di costruire una vettura per disputare a del 1940, la proposta era troppo alettante per lasciarla perdere. Nacque così il progetto chiamato Auto Avio 815 (8 cilindri, 1,5 litri di cilindrata). Per evitare ogni contestazione da parte di Alfa Romeo, venne impiegato il telaio della Fiat 508C e fu utilizzato il maggior numero possibile di componenti della Casa torinese.

La carrozzeria Touring di Milano realizzò le linee morbide e filanti delle due biposto che, il 28 aprile 1940, presero il via al I Gran Premio di Brescia (XIII edizione della Mille Miglia) con al volante due equipaggi formati da Rangoni-Nardi e Ascari-Minozzi con questi ultimi che dominarono la categoria sport fino a 1500 cm³ ma dovettero ritirarsi a causa di un cedimento al motore. Rangoni invece si ritirò a causa della rottura della trasmissione.

La vettura era equipaggiata da un motore a 8 cilindri da 1,5 l di cilindrata (da qui il nome 815) ottenuto dall'accoppiamento di due motori Fiat ed era dotata di un cambio a quattro marce.
La vettura partecipò anche ad alcune gare al termine della seconda guerra mondiale senza ottenere particolari risultati, contemporaneamente la neonata Ferrari aveva messo a punto quella che può essere considerata la sua erede, oltre che la prima auto della nuova casa automobilistica, la Ferrari 125 S.

Dei due unici esemplari costruiti ne rimane uno solo, il modello a “coda corta” nella collezione privata di Mario Righini, a Panzano in Castelfranco Emilia.

Il modello di proprietà del Marchese Lotario Rangoni Machiavelli venne distrutto. Infatti, il fratello di quest'ultimo, Rolando Rangoni Machiavelli, dichiarò di aver inviato ciò che rimaneva della vettura presso un demolitore, ma di ciò non esistono documentazioni. Pare che la vettura sia stata ritrovata presso uno sfasciacarrozze nel 1958 da Domenico Gentili, il quale ricevette la conferma da Enzo Ferrari stesso che l'auto sportiva che aveva notato fosse proprio la 815 incidentata. Purtroppo non fece a tempo a recuperarla.

Fonte: Wikipedia



 

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