Talbot-Lago T23 Major 4-Litre Cabriolet – 1939
Marca : Talbot-Lago
Modello : T23
Versione : Major
Anno : 1939
Telaio N. : 93615
Motore N. : 23440
Esemplari prodotti :
Motore : 6 Cilindri in linea
Cilindrata : 4.082 cc
Distribuzione : OHV
Valvole Cilindro : 2
Aspirazione : 2 Carburatori Solex
Potenza : 115 CV
Top speed Km/h : 149
Ultima Vendita : 2015 – Villa Erba – RM Sotheby's – € 252.000
Nel 1933, malgrado i successi della Talbot-Lago a Le Mans, Indianapolis ed al Grand Prix di Francia, il settore commerciale di Suresnes correva il rischio di andare in bancarotta. Sembrava che ormai non ci fosse più nulla da fare per salvare il marchio Sunbeam-Talbot-Darracq, quando, nel 1934, un giovane ingegnere italiano, Anthony Lago, è stato nominato direttore generale. Dopo aver lavorato sia per Sunbeam che per Wilson, Lago era arrivato alla Sunbeam-Talbot-Darracq per essere mandato in Francia nell'ultimo disperato tentativo di salvare la Automobiles Talbot.
Lago assume un ingegnere, che si chiama Walter Brecchia, assieme al quale crea la prima Talbot-Lago basata sulla Talbot-Darracq tre litri, Tipo K78. Sebbene queste prime auto fossero ben realizzate, erano tutto tranne che eccitanti da guidare, poco adatte alle competizioni e poco interessanti come base per le carrozzerie eleganti, a causa di un telaio non all'altezza.
Il successivo e nuovo motore realizzato da Brecchia, però, si dimostrò degno di nota. Prende spunto dal motore 6 cilindri tipo K78, con albero motore su sei supporti, con cilindrata portata a 4 litri, una testa ridisegnata, con notevole miglioramento dei flussi e dell'efficienza. Il motore era caratterizzato da una camera di scoppio semisferica, dove il movimento delle valvole era comandato tramite un albero a camme posto in basso, abbinato da aste d comando incrociate, mossi da bilancieri di lunghezza diversa. Con due carburatori Solex, il nuovo motore a 6 cilindri sviluppava 140 cavalli a 4.200 giri/min.
Il motore si dimostrò molto valido anche in gara, tanto che le tre Talbot-Lago iscritte al GP di Francia del 1936, finirono tra le prime 10 classificate, dopo una fiera battaglia contro le Bugatti, prima di venire attardate da noie tecniche. L'anno seguente, nella stessa corsa, le Talbot Lago saranno prime, seconde, terze e quinte. Il sogno di Lago di riuscire a produrre una delle vetture sportive più importanti al mondo, era diventato realtà.
La “Baby Talbot” qui descritta, telaio numero 93615, è una delle più desiderabili, avendo il ricercato telaio lungo del modello Major, ed adotta una ben realizzata carrozzeria cabriolet prodotta dalla stessa Talbot. La macchina è stata nella collezione dell'attuale proprietario sin dal 1971, quando era stata acquistata da un altro conosciuto appassionato, architetto di Zurigo, Svizzera, che l'aveva nella sua collezione da molti anni. Nel corso degli ultimi anni un restauro completo è stato effettuato presso un esperto svizzero del Marchio e, assieme alla storia dell'auto, sono disponibili tutte le ricevute e la corrispondenza a riguardo. Tra i lavori a cui la macchina è stata sottoposta, una completa ispezione delle parti in legno della carrozzeria, dove alcune parti nuove sono state montate utilizzando la corretta metodologia del legno di frassino messo ad essiccare, una revisione completa della trasmissione oltre ad un nuovo cielo, rivestimento in pelle dei sedili e moquette sia per poggiapiedi dei sedili sia per il vano bagagliaio. I profili montati sulla macchina sono splendidi lavori, realizzati per la maggior parte in ottone e poi cromati.